Essere genitori – 1

INSEGNARE  AD ESPRIMERE LE EMOZIONI
– Ogni genitore nel cercare di crescere al meglio il suo bambino segue il proprio manuale del bravo genitore, manuale che nasce e si struttura dalla sua storia, dal ricordo, inconscio o conscio, della propria esperienza dell’essere stato figlio e dalle vicissitudini, piacevoli e non, che la vita gli pone davanti.
– Troppo spesso tuttavia viene omesso o attribuita secondaria importanza ad un aspetto fondamentale: insegnare al figlio a gestire ed esprimere le emozioni.
– Generalmente, guardando un bambino, colpisce la sua spontaneità nel sorridere, piangere o rattristarsi quando qualcosa non va. Ma quella che percepiamo come una capacità innata, è frutto di un apprendimento che si impara nella relazione con le figure significative, in particolare con il papà e con la mamma.
– Inconsapevolmente i genitori potrebbero proiettare sul bambino le proprie emozioni e visioni del mondo, ponendo le basi di una relazione dove si possono esprimere e mostrare solo alcuni sentimenti ed emozioni, quelle piacevoli. Il bambino impara così ad affrontare da solo le emozioni più dolorose e difficili, senza chiedere aiuto al genitore, educatore che dovrebbe essere il protagonista attivo nella sua vita. Il piccolo arriva a questa soluzione dopo tentativi falliti di aprirsi con l’adulto, forse perché ha percepito nel suo contesto di vita persone emotivamente cieche, o forse perché queste persone erano come imprigionate nelle vicissitudini del presente o del passato che faticavano a percepire i bisogni emotivi del figlio, o forse perché voleva proteggere queste persone dal timore di farle caricare di un peso eccessivo.
– Ma per quanto un bambino tenti di contenere o ignorare dentro di sé queste emozioni mostrandosi allegro, felice e simpatico, il suo mondo interiore si popola di emozioni che con il tempo possono diventare più grandi e più forti, che possono infondere una sensazione di solitudine e irrompere nella quotidianità attraverso comportamenti disfunzionali che apparentemente possono sembrare inspiegabili.
– Dunque, ogni genitore ha il dovere di stimolare il bambino ad esprimere le proprie emozioni, allenandosi prima con sé stesso, e poi cercando di insegnare questa competenza.
– Ma allenarsi non è affatto semplice, poiché comporta mettere in discussione ogni parte di sé, del presente e del passato, tirando fuori anche emozioni che sono rimaste imprigionate in noi per anni. E solo quando ci sentiamo emotivamente pronti possiamo accostarci a nostro figlio con empatia, tentando di fargli esprimere il suo mondo interiore, attraverso le parole, le domande, i disegni, il gioco. Il bambino percepisce la nostra emotività e solo una relazione basata sulla fiducia, accoglienza ed empatia può permettergli di superare i suoi timori ed esprimere le emozioni che tiene nascoste dentro di lui.