Cardiopatia e Depressione

Cardiopatia e Depressione
– L’interferenza tra patologie cardiovascolari e depressione è reciproca: la patologia cardiovascolare, a seguito della disabilità che spesso comporta, è un fattore di rischio per la depressione (disturbo affettivo) che può provocare o aggravare disturbi coronarici, ictus, pressori, e raddoppiare il rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari nella popolazione sana.
– La depressione a sua volta influisce sul del danno vascolare :1 scarsa compliance alla terapie, 2- riduzione dell’attività fisica, 3- mantenimento del tabagismo, 4- obesità da fame compensatoria, 5- ipercolesterolemia da scarsa attenzione al regime alimentare.
– Interagiscono anche altri fattori: 1-il ruolo di meccanismi fisiologici   (attivazione dell’asse ipotalamo-surrene e l’ipertono adrenergico) e le sue alterazione come 2- ipercoagulabilità, 3- processi infiammatori (per gli elevati livelli di citochine e marker infiammatori nel sangue di pazienti depressi) che aumentano il rischio cardiovascolare, e, inversamente, 4- il danno endoteliale stimola un processo infiammatorio, che può favorire lo sviluppo della   depressione, innescando un circolo vizioso, come anche lo 5- Stress.
– La terapia farmacologica, oggi molto efficaci grazie alla sempre più specificità di meccanismi d’azione, può tuttavia richiedere particolare attenzione in caso di comorbidità.
– L’ipnosi si pone al primo posto tra le alternative coadiuvanti o psicoterapeutiche, per la non interferenza sul delicati meccanismi di correlazione.

Cervello e Tabagismo

Ai fumatori manca la trpm5 implicata nel riconoscimento dei sapori amari
-Uno studio pubblicato su Pnas ha dimostrato, scientificamente e biologicamente, il legame che intercorre tra la dipendenza da fumo e gli organi di gusto attraverso la scoperta della presenza dei recettori della nicotina nelle papille gustative.
– La scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci anti-fumo da applicare direttamente sulla lingua. Oltre ai recettori della nicotina presenti nel cervello, i ricercatori hanno scoperto un altro ‘percorso’ che contribuisce all’assuefazione al fumo da sigaretta, e cioè quello che attiva un’area cerebrale che, una volta danneggiata, porta istantaneamente alla perdita dell’assuefazione.
– Partendo dall’idea che il gusto sia importante per la dipendenza da tabacco la ricerca si è concentrata sulla mancanza di una proteina nella bocca, la trpm5, implicata nel riconoscimento dei sapori amari, come la nicotina. Infatti gli individui con un’estrema capacità di assaggiare e gustare l’amaro sono più resistenti all’assuefazione da fumo e le lesioni all’insula, l’area del cervello dove risiede la sede del gusto, influiscono su questo processo.
– La nicotina stimola pertanto due diversi sistemi nella bocca, 1- legato alla proteina trpm5, usata anche per riconoscere le sostanze amare, e 2-, apparentemente specifico per la nicotina e indipendente dalla trpm5, che attiva un modello neurale unico nella corteccia cerebrale del gusto.

Psicotraumatologia oncologica

– Psicotraumatologia Oncologica
– Traumi psicologici del paziente oncologico, Trattamenti d’elezione
– Prestazioni specialistiche erogate dal SSN dal 1996
– IPNOSI, IPNOSI per ANALGESIA e IPNOTERAPIA
vedi copia della Gazzetta Ufficiale del SSN.
– Oltre al paziente, il trauma può colpire parenti e amici che condividono la sofferenza del percorso terapeutico e se capita, dell’agonia

  • Trauma psicologico da stress: è detto per una lesione non organica, conseguente ad un evento che, per il forte coinvolgimento emotivo, crea uno sconvolgimento del senso di se, anche a parenti ed amici.
  • Si manifesta inizialmente con una prima fase di shock e un con un corollario di sintomi disturbanti, ad insorgenza più o meno subdola e tardiva, che interferiscono dal benessere della vita quotidiana fino ad invalidarla dal punto di vista emotivo e mentale.
  • Il trauma psicologico oncologico è assimilabile al D. Post Traumatico da Stress PTSD
    Si perde l’integrazione della propria:
    – Identità – Sicurezza – Diritto e capacità di scelte – Responsabilità verso gli altri
    – capacità di programmare e di organizzare
    – Già terrorizza la semplice parola: CANCRO, più ancora di Tumore, per la percentuale di mortalità che si associa.
    – L’insorgenza è insidiosa, può essere asintomatica, non consentendo alla mente di prepararsi ad affrontare l’evento per cui si insinua e pervade un senso di vulnerabilità.
    – Il Trauma psicologico del pz oncologico coinvolge anche parenti e amici. La malattia è percepita come Minaccia per la propria integrità, per la propria vita, genera un senso di Impotenza, di insicurezza, paura di soffrire, di paura dell’invalidità, compromette il valore di stabilità.
    – Caratteristica del Trauma Psicologico è insorgenza improvvisa, inaspettata. Il trauma sorge già alla richiesta di accertamenti e continua,secondo la resilienza del soggetto, nella diagnosi, negli interventi terapeutici, nelle diverse fasi dell’assistenza.
    – Resilienza è un termine riferito, dal punta di vista fisico, ai metalli, e viene usato in medicina per descrivere la capacità del soggetto di riprendersi da una grave minaccia alla sua integrità.
    – Il trauma si rinnova negli accertamenti: richiesta di impegnativa, appuntamento, attesa, esame, attesa di referti, e ovviamente continua con l’intervento, la terapia, i controlli, il risultato e la prognosi!
    Spesso si vive il conflitto di voler sapere la verità e di temerla tanto da non volerla sapere!
    – Le reazioni psicologiche alla diagnosi possono essere di incredulità, disperazione, depressione, per timore di recidive, di menomazione fisica, di invalidità, di dolore, di dipendenza dagli altri, di distacco dal lavoro, oltre gli effetti anche fisici della chemioterapia.
    – Per quanto riguarda il dolore, l’Ipnosi è la terapia elettiva perche favorisce dosaggi minimi di farmaci antalgici, intervenendo utilmente durante la malattia e soprattutto in fase terminale, nella analegesia ipnotica, mentre l’EMDR favorisce il recupero delle capacità di coping e l’elaborazione del trauma.
    – L’ipnosi, ricordiamo, è stata sempre usata per analgesia prima dell’utilizzo di anestetici naturali e chimici.

Esercizio abusivo della professione e Plagio

Esercizio abusivo di una professione CP art 348
– Nello specifico, l’attività sanitaria è quella che si realizza nella diagnosi di una alterazione organica o di un disturbo funzionale, sia del corpo sia della mente, nella individuazione dei necessari rimedi e nella somministrazione degli stessi effettuato direttamente dal medico.
Il Codice Deontologico Sanitario nell’art. 93 recita:
– È vietato al medico di favorire in qualsiasi modo chi esercita abusivamente un’attività sanitaria, ivi compresa l’ipnoterapia.
-È suo preciso dovere denunciare eventuali abusi all’Ordine Professionale o all’Autorità competente
– Il primo codice penale quando nacque la nazione italiana fu il codice Zanardelli del 1889 che enunciava 3 delitti di plagio nell’art. 144
– civile
-politico
-letterario
ma l’8 giugno del 1981  tale delitto di Plagio fu abolito  dalla Corte Costituzionale  con sentenza 8.6.81 N° 96, dichiarando la illegittimità della norma che configurava il delitto di plagio  e rilevando un contrasto tra l’art. 603 c.p. e l’art. 25  della Costituzione che nel 50ennio di vita del cod. Rocco non ha trovato frequenti occasioni di applicazione, in quanto:
– la partecipazione del soggetto è imprescindibile, è quindi proprio per questo che in ipnositerapia la collaborazione del paziente è assolutamente necessaria  per determinarne l’esito terapeutico.
– Come scientificamente dimostrato infatti:
– L’ipnosi non può modificare i principi morali del soggetto
– L’ipnosi non può modificare la scala dei valori del soggetto
Inoltre nel CP ci sono altri articoli che definiscono reati che in passato sono stati attribuiti al Plagio:
– Truffa
– Abuso di credulità popolare
– Circonvenzione d’incapace